mercoledì 21 settembre 2016

Balzano da quattro, cavallo matto!

Così recitava un detto sui cavalli di tanti anni fa. In effetti questo cavallino è un birbante nato, sarà per le grandi orecchie o per la criniera riccia, adora rotolarsi nel fango, specialmente se sopra ha un cavaliere ...
Chi rimane staffato sa che non è piacevole!

Il cavallo BALZANO è alto 16 cm circa e fa parte anche lui della serie I PANCIOTTI.


 
 
 
 

sabato 17 settembre 2016

PARTECIPARE AI MERCATINI - VALE LA PENA ?

Scrivo questo pezzo in un momento di grandi dubbi. Il post parte da un lunghissimo preambolo e spazia su vari aspetti della vendita.

PREAMBOLO - LA MIA PREISTORIA
Sto riempiendo casa di oggetti confezionati all'uncinetto, hobby risorto dai tempi della scuola elementare e che mi ha aiutato a recuperare la piena funzionalità della mano destra a seguito di un serio trauma.
Quello che all'inizio sembrava un esercizio di fisioterapia si è trasformato in una passione che occupa soprattutto il tempo libero delle sere d'inverno, quando la casa si fa silenziosa, il resto della famiglia è a nanna e si presenta l'ora magica tutta per sé ...
Con l'uncinetto ho realizzato inizialmente alcuni capi d'abbigliamento lineari, facili e veloci, per rieducare polso e mano, vincendo dolore e goffaggine, poi mi sono stufata.
Sono passata ai centrini (pochi, non sapevo dove piazzarli in casa, era imbarazzante) e in seguito a una coppia di tende a filet: la prima giace ancora in una sacca, eseguita a metà, sta ingiallendo e la proseguo ogni tanto. Credo che la terminerò poco prima della mia dipartita, forse sarà un buon sudario, il fatto è che è noiosa, non finisce mai.

Casualmente scopro gli amigurumi, sembrano facili e veloci da realizzare, sono piccoli, possono essere sfruttati in mille modi, dall'idea regalo per l'amichetta della figlia al portachiavi, come decorazione natalizia o pupazzetto che tiene compagnia sul cruscotto dell'auto.
L'amigurumi spesso parla di noi, ci identifica come amanti di un genere (animali, bamboline) o fan di personaggi e serie TV.
L'amigurumi è buffo, tenero, goffo, nasconde in uno scherzo la nostra passione segreta.

Un insieme di amigurumi fa branco, occupa spazio.

 
 


L'amigurumi lievita come il pane, si trasforma in pupazzo e dai pochi cm di altezza cresce fino a 40.
In primavera inizio infatti 2 diverse linee: cavalli e gufi "african flower", composti da esagoni e pentagoni coloratissimi, più pupazzi di animali veri e propri, che amorosamente definisco I PANCIOTTI.

 
 


Sparsi per casa prendono polvere, rischiano di rovinarsi.
Di regalarli non mi va, sembra di voler rifilare un oggetto che è diventato scomodo. Il gesto sembra denunciare una meschinità - non aver speso soldi per acquistarlo.
Purtroppo parenti e conoscenti non sembrano mai consapevoli di quanto valga in realtà un oggetto fatto a mano dall'uncinettara - non parlo in termini di costo del materiale e di tempo per crearlo, ma del progetto nato nella testa, l'idea che balena magari facendo la spesa e che allieta la serata, una nuova sfida nella scelta dei colori, del materiale, del soggetto.

Nell'amigurumi che sboccia lentamente si intrecciano pensieri, fantasie, magari ci abbiamo anche parlato e raccontato cose personali, quello che al resto della famiglia non interessa, le banalità essenziali su cui si sorvola.
Il valore affettivo che diamo al nostro amigurumi è inversamente proporzionale alla considerazione e alla gratitudine che potrà mai mostrare il parente/conoscente a cui lo doniamo.

Mettendo assieme i termini di tutte queste equazioni, giungo alla conclusione che forse potrei provare a venderne qualcuno = autofinanziamento per acquisto di nuovo materiale, liberare spazio, vedere apprezzata l'opera.

QUALI CANALI DI VENDITA?
 
Spulciando Internet trovo alcuni suggerimenti, ma tutti un po' datati, purtroppo le regole si evolvono in fretta e per il fisco la situazione del 2015 non vale più.

In sintesi per chi non è un professionista si consiglia:

- un canale che sfrutta il commercio on-line
- il conto-vendita presso negozi
- i mercatini per hobbisti

Si possono trovare in rete ottime testimonianze e consigli in merito, qui riassumo brevemente cosa ne ho desunto e qual è la situazione nella mia zona (provincia di Modena).

COMMERCIO ON-LINE
 
Appoggiandosi ad un Portale specializzato (per abbattere i costi), aprendo un Blog, sfruttando i Social network.

Richiede un grande sforzo iniziale per "presentare" il prodotto, curando la foto, creando l'inserzione, magari traducendo in altre lingue se si vuole sfruttare un mercato più ampio.

Richiede tempo e dedizione per mantenere vivo l'interesse dei fruitori, quindi o si lavora all'uncinetto o si passano ore ad aggiornare un profilo facebook & simili senza poi vendere granché.

Altri ostacoli: visibilità sul mercato e costi di spedizione.

La concorrenza è elevata e spietata, in Italy i prodotti hand-made sono poco cercati in rete, è difficile farsi notare, se non si hanno feedback come venditore nessuno si fida.

I costi di spedizione, sia per l'Italia che all'estero, sono oscenamente elevati, con qualsiasi compagnia. Il privato, che ha un giro di spedizioni occasionale, non beneficia della scontistica di grandi aziende.
La spedizione tramite Poste, per qualsiasi oggetto con spessore superiore a 5 cm, rientra nella categoria Pacco, dai 9 euro in su.
Con i corrieri, cha applicano la tariffa massima (tra peso o volume), c'è l'ostacolo del ritiro a domicilio (impossibile prenotare un ritiro ad un orario preciso o in una fascia oraria ristretta), quindi le tante offerte sbandierate sul web non sono sfruttabili.
I corrieri che si appoggiano ad un punto di spedizione fisso (in genere negozi anche di piccole città) non hanno prezzi concorrenziali rispetto alle Poste.
Rimane il fatto che se si propone un prezzo di vendita di 10-15 euro, l'acquirente deve farsi carico di un costo di spedizione quasi pari all'oggetto ( doppio o triplo per l'estero) e decide che forse non vale la pena spendere così tanto!

Sto tentando con una serie di inserzioni su un sito specializzato nell'hand-made, ma ho poche speranze.
Non trascurare il fatto che questi siti richiedono una commissione proporzionale al prezzo di vendita, quindi quel che resta in tasca alla fine è una "mancetta", più la soddisfazione di aver trovato qualcuno disposto a pagare per i nostri sforzi.
Insomma, sembra di essere un Giuda che vende i propri figli a sconosciuti per pochi danari.


CONTO VENDITA PRESSO NEGOZI

Nela mia cittadina era possibile fino all'anno scorso. Poi i negozianti mi hanno riferito che tutta la merce da loro venduta deve essere fatturata e loro possono fatturare solo ciò che ha una bolla di acquisto presso un fornitore con P.IVA.
I negozietti che effettuano il conto-vendita sono ora solo quelli dell'usato, che trattengono una commissione elevata (45-50% del prezzo finale di vendita). Di questa percentuale, circa la metà va al Comune, il resto serve a coprire le spese del negoziante (affitto locali, tasse, commercialista, ecc.) e garantire un guadagno di sussistenza.
Dopo circa 60 giorni l'oggetto entra automaticamente in sconto, e dopo altro tempo viene devoluto in beneficienza, bisogna quindi ricordarsi di ritirarlo se non si vogliono rischiare amare sorprese. Non esiste alcuna garanzia sui tempi di vendita e spesso il prezzo finale di vendita viene attribuito a discrezione del negoziante.
Insomma, un buon metodo per oggetti di seconda mano, ma una fine ingloriosa per il vostro amigurumi.

MERCATINI DELL'USATO - HAND MADE - SECONDA MANO - HOBBISTI - VINTAGE ECC.ECC.

Ho fatto 3 esperienze soltanto negli anni passati, presentandomi come hobbista ed allestendo una bancarella mista, con vestiti /scarpe/oggetti  usati e oggettini realizzati a mano (non amigurumi).

Ho recuperato la spesa del "posteggio" (dai 10 ai 15 euro a seconda del Comune o Associazione che organizzava l'evento) grazie alla vendita dell'usato e di alcuni bigliettini (prezzo da cartoleria, 3 euro).
Orari: dall'alba al tramonto, per ritirare il numero della postazione, allestire la bancarella, attendere l'orario di chiusura della manifestazione, smontare tutto lasciando pulito e in ordine.

Ho passato un sacco di ore ad appiattire il sedere, nel freddo, con la vescica piena, monitorando con ansia le persone che magicamente sanno far sparire dal banco la roba.
Ho lottato contro chi con sprezzo contrattava per ottenere un mucchio di capi ad un  prezzo cumulativo pari a un caffè.
Ho ricevuto insulti perché praticamente non regalavo la roba al prezzo che voleva l'acquirente.
Ho venduto capi a signore gentili, che apprezzavano e conoscevano la qualità di ciò che avevano sotto mano.
Ho venduto biglietti che venivano ammirati e ritenuti originali.

Se si considera il rapporto tra guadagno e tempo orario, certamente nel mio caso non ne valeva la pena, ma non è in questi termini che si giudica un'esperienza del genere.
Il mercatino è l'occasione per conoscere altri appassionati, scambiarsi consigli, vedere la bravura altrui e avere ogni tanto la soddisfazione di essere apprezzati in quanto artigiani.
Chi ha molta esperienza può fare un figurone, montare un bellissimo gazebo, esporre merci coloratissime ed originali, magari incassare qualche soldino in più e tentare la fortuna su piazze più prestigiose e più care.

Chi parte da zero potrebbe unire le forze con un altro hobbista, per aumentare la varietà di merci esposte e darsi il cambio alla postazione.
Se ci si mette all'opera dietro il banchetto, ci si fa notare di più e si dà maggiori garanzie che gli oggetti siano davvero fatti a mano.

Nella mia zona, tuttavia, alcune regole restrittive imposte dai Comuni penalizzano gli hobbisti occasionali, che non possono prenotare una postazione tutto l'anno e non possono garantire la presenza con mesi di anticipo.
Nella speranza di innalzare il livello qualitativo delle merci esposte, alcuni Comuni hanno emanato regolamenti restrittivi e l'affluenza degli espositori è drasticamente calata, ma ciò ha penalizzato la varietà e la bellezza delle manifestazioni stesse.

Un'altra scelta che strategicamente mi sembra sbagliata è di segregare le bancarelle del fai-da-te in un'unica area della manifestazione.
Se da un lato questo è dettato da ragioni estetiche o logistiche, dall'altro induce i passanti a selezionare le aree e le vie da visitare, ghettizzando il mercatino.

Accade che in una delle fiere dell'antiquariato e dell'usato più note nella mia zona vi siano vie semideserte, costellate da bravissimi espositori che guardano con tristezza il flusso di gente accalcarsi nella piazza del magna-magna.

Boh, un mercatino è bello quando c'è varietà, amo l'alternarsi di merci come in un vero mercato delle pulci, perché la città non è un bel negozio divisibile in settori logici.
Sarà che non abbiamo più tempo per curiosare e tenere a mente un oggetto intravisto mezz'ora prima, occorre avere tutto in fila e bell'ordinato per categoria, condizione, prezzo altrimenti siamo incapaci di fare paragoni e scegliere!










Un cavallo selvaggio tra I PANCIOTTI

Ho amato molto questo cavallo, che mi ricorda un bellissimo Mustang selvaggio visto in un vecchio film degli anni '60. Gli occhi azzurri gli donano un'espressione intensa, addolcita dal pancione rotondo. L'ho chiamato BLACK SWEETIE.

HORSE CROCHET MUSTANG
 

 

 
 

venerdì 16 settembre 2016

Unicorno magico - i PANCIOTTI crescono!

Ho creato un nuovo pupazzo, della serie I PANCIOTTI, adattando diversi schemi per uncinetto, in modo da ottenere un Unicorno Magico, chiamato APOLLO, che ha il corno e le froge in ORO !

Tutta l'imbottitura, in fibra sintetica, è morbida, compreso il corno, in modo da non arrecare danno.

unicorno magico cavallo uncinetto

 


 

mercoledì 14 settembre 2016

UN CERVO SPILUNGONE

Mi cimento con un altro animale del bosco, stavolta un cervo spilungone (alto 40 cm dalla punta della corna agli zoccoli), basato su un mio schema.

Come per il capriolo, le corna sono morbide e sorrette da una leggera imbottitura, in modo da non costituire pericolo per i bambini.



 
 
 
 



 
 

FINALMENTE UN CAPRIOLO !

Ecco la mia prima creazione originale, basata sia sulla rielaborazione di altri schemi sia su schemi nuovi, per arrivare là dove la mania crochetista ha partorito un animale del bosco mai visto prima!

Questo capriolo è morbido, comprese le corna, che sono leggermente imbottite con poliestere.