domenica 21 maggio 2017

OT - Antico cuscino per tombolo



Nel sole del primo pomeriggio passeggiavo assonnata per le vie di Spilamberto, curiosando tra le cianfrusaglie esposte alla rinfusa nel variegato mercatino dell'antico e dell'usato, che da settembre a maggio invade il centro del paese.
A terra, su un telo in plastica verde, noto un manicotto scolorito, che accende l'immaginazione.
Mi avvicino fingendo indifferenza e scruto con la coda dell'occhio il manufatto: era proprio un cuscino da tombolo!
Il proprietario della postazione scende cautamente dall'auto in cui si era rifugiato per proteggersi dai raggi impietosi che lo accecavano sin dal primo mattino, mi sorride e chiede se indovino di cosa si tratta.
Alla mia risposta affermativa e descrittiva, si avvicina felice. Mi invita ad osservare meglio ed ecco che il cuscino rivela una cavità interna, piena di carta che avvolge numerosi fuselli spaiati, alcuni con filato grigiastro avvolto attorno.
Il cuscino appare un prodotto originale, come non mi era finora capitato di apprezzare: ha l'anima in legno, imbottito e ricoperto da un tessuto robusto e damascato che ricorda una tappezzeria.
Affascinata dall'oggetto e dal prezzo che appare più che onesto, acquisto in blocco cuscino e fuselli e corro a casa per ammirarlo.


Srotolando poi dalla carta i 15 fuselli in legno, noto che vi è un curioso ritaglio di giornale. Si tratta di mezza pagina del rotocalco "Annabella", dato alle stampe nel 1938 circa.
La lettura di una recensione del film Orgoglio e Pregiudizio, distribuito in Italia nel 1949, ed un accenno alla prossima distribuzione di "Via col vento" fanno ipotizzare che il cuscino abbia almeno 68 anni.
La presenza di un sacchetto di carta ad uso alimentare, del celebre panificio di Bologna di Paolo Atti, colloca la proprietaria nell'area emiliana. Nel sacchetto erano riposti 3 fuselli, all'apparenza più scuri e antichi degli altri.


Il cuscino presenta una fascia centrale in cui il tessuto ha un colore più intenso, verdone. Forse tale area era protetta dalla luce grazie ad una striscia di carta.


Rimane traccia di tale striscia in un solo punto, dove ancora permane parte di un lavoro mai compiuto.
Si tratta di un bordino alto circa 1,5 cm e lungo una trentina di centimetri, in cotone ingrigito dal tempo. Chissà, forse sarebbe servito a bordare un fazzoletto...
E' interessante l'esame della carta: piuttosto un cartoncino, simile a quelli che ancor oggi si impiegano per fungere da "guida" nella realizzazione del tombolo. Il disegno, tuttavia, è stato tracciato a mano libera, con estrema precisione.


E' per me impossibile datare questo lavoro lasciato in sospeso, ultima testimonianza della signora che si dilettava nella difficile arte. 
I fili terminali non sono volanti e sono ben fissati con gli spilli, per evitare che il lavoro si disfi. Forse la signora ha tagliato il filo e riposto i fuselli, in attesa di completare il bordino, non immaginando che sarebbe stata l'ultima volta, per lei, di maneggiare il suo bel cuscino.

Il vano interno dove riporre fili e fuselli rende questo cuscino molto maneggevole e pratico: si trattava di un modello "da viaggio" ?
Gli spilli ancora appuntati sono in ottimo stato, robusti. La stoffa non ha il classico odore di muffa che spesso emana dagli oggetti gettati in buie cantine. 
Il legno che borda le estremità è lucido, tornito, privo di tarlature e di un  bel colore che somiglia al ciliegio.

Ho intenzione di trattare con cura questo antico oggetto e utilizzarlo nei miei tentativi di emulare nonne e bisavole, esperte nell'arte difficile del pizzo a tombolo.

Ringrazio la signora ignota che lo ha conservato così affettuosamente e che ha permesso di farlo pervenire nelle mie mani, forse indegne di tanta eredità.


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